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Tangram Teatro presenta in esclusiva la trasposizione teatrale dell’ultimo romanzo di Dacia Maraini che per la prima volta con un’intensa voce maschile ci guida al cuore di una paternità negata.

LA BAMBINA E IL SOGNATORE
dal romanzo di DACIA MARAINI  edito da Rizzoli (2015)

“I sogni sono stracci di nuvole scomposti e inconsistenti. Sono la mia consolazione e il mio tormento. Mi fanno sentire vivo, vivo come non sono mai stato.”

 

di Dacia Maraini
regìa di Ivana Ferri

Con  Lorenzo Bartoli e Lorenzo Paladini


e con Bruno Maria Ferraro, Patrizia Pozzi, Giulia Maino, Luca Molinari

 

e con la partecipazione straordinaria della piccola Susanna Ferro

 

Regìa Ivana Ferri


Luci e scene Lucio Diana

Adattamento teatrale Laura Bevione – Ivana Ferri

Coordinamento tecnico Massimiliano Bressan

Collaborazione tecnica Andrea Borgnino

Montaggio immagini Gianni De Matteis

Organizzazione Roberta Savian

Segreteria di produzione Francesca Rosini


Produzione Tangram Teatro

con il sostegno di MIBACT e Sistema Teatro Torino

Dacia Maraini ha concesso a Ivana Ferri la possibilità, in esclusiva per la stagione 16.17, di trasporre il suo ultimo romanzo per il teatro.
Nasce così uno spettacolo struggente, venato di delicata ironia, che entra dentro uno dei problemi più inquietanti della nostra società.

Negli ultimi quarant’anni in Italia sono scomparsi nel nulla 15.117 bambini (fonte del Ministero dell’Interno), 375 ogni anno. Bambini di cui spesso non si sa più nulla, svaniti come se non fossero mai esistiti.

“La bambina e il sognatore” ci parla dell’infanzia, attraversa due di questi casi in una piccola e tranquilla città di provincia, percorre il vicolo cieco dell’infanzia rubata.
A trasformarsi in investigatore un maestro elementare, ossessionato dalla sparizione nel paese  di una bambina di otto anni. Sono i suoi sogni e il suo raccontare storie ai suoi piccoli allievi che lo conducono ad una vera e propria ricerca che fa emergere alcuni dei fenomeni più inquietanti che riguardano la tratta e lo sfruttamento sessuale, e non solo, delle bambine.

Nani Sapienza  percorre questa lunga via buia con il peso di una paternità negata, ritrovando nelle due bimbe di cui si occuperà (Lucia rapita da  un uomo del paese e Fatima finita in un bordello cambogiano) l’immagine di Martina, sua figlia, portata via a otto anni dalla leucemia mieloide.

Ivana Ferri fa emergere dal racconto la figura di un padre tormentato ma non sconfitto.
Dacia Maraini per la prima volta  con un’intensa voce maschile ci parla della paternità.

Lo spettacolo

E così Nani si convince di aver visto in sogno proprio lei. Ci sono sogni capaci di metterci a nudo, sono schegge impazzite che ci svelano una realtà a cui è impossibile sottrarsi. Nani Sapienza, maestro e padre lo capisce appena apre gli occhi. La bambina che lo ha visitato nel sonno non gli è apparsa per caso, camminava nella nebbia con un’andatura da papera come la sua Martina. Poi si è girata a mostrargli il viso ed è svanita, un cappottino rosso inghiottito da un vortice di uccelli bianchi. E Nani si convince di aver visto in sogno proprio lei, sua figlia, portata via anni prima da una malattia crudele ma ancora viva nella sua pelle di padre.

E quando quella mattina la radio annuncia la scomparsa della piccola Lucia, uscita di casa con un cappotto rosso e mai più rientrata, Nani si convince di aver visto in sogno proprio lei.
E con la seduzione delle storie, motore del suo insegnamento, accende la fantasia dei suoi alunni e li porta a ragionare come e meglio dei grandi e la ricerca della bambina, diventa presto una ricerca di sé che lo costringerà a ridisegnare i confini di un passato incapace di lasciarsi dimenticare.

Dacia Maraini per la prima volta con un’intensa voce maschile ci guida al cuore di una paternità negata, scoprendo i chiaro-scuri di un sentimento che non ha mai smesso di essere una terra selvaggia inesplorata.

Ivana Ferri
Dacia Maraini e Ivana Ferri

Dacia Maraini è una delle scrittrici italiane più lette al mondo. Autrice di romanzi, racconti, opere teatrali editi da Rizzoli e tradotti in venti paese. Nel 1990 ha vinto il premio Campiello con “ La lunga vita di Marianna Ucria”, nel ’99 il Premio Strega con “Buio”, nel 2011 è stata tra i finalisti del Manbboker International Prize e dal 2014 è tra i candidati italiani al Premio Nobel per la Letteratura.Il suo ultimo libro, uscito il 5 novembre 2015, è “La bambina e il sognatore”

 

Ivana Ferri ha collaborato con la scrittrice Dacia Maraini più volte mettendo in scena nel 1995 “Stravaganza”  (sulla legge Basaglia) realizzato nell’ex-Ospedale Psichiatrico di Collegno e ripreso dal teatro Stabile di Torino,  nel  1998 “Camille Claudel” rappresentato in vari Festival e nel 2013 ha debuttato al Teatro Carignano di Torino con lo spettacolo  “L’amore rubato” con Lucilla Giagnoni, Laura Curino, Valter Malosti e Bruno Maria Ferraro . Ha inoltre allestito spettacoli come “La storia siamo noi” nel 2011 per Mito Settembre Musica che ha ottenuto la Medaglia di rappresentanza dal Presidente della Repubblica italiana e “Qualcuno era Giorgio Gaber” sempre per MiTo e poi per la stagione del teatro Stabile di Torino 2014.2015.

Ha collaborato con Vittorino Andreoli per lo spettacolo  “L’isola che non c’è” curandone la regìa per Torino Spiritualità. Sempre come regista ha allestito “Lucrezia Borgia” con Monica Guerritore e “Sogna Ragazzo Sogna” con Roberto Vecchioni e Massimo Germini per il Teatro Carcano di Milano. E’ in scena in questa stagione l’ultimo suo lavoro “Margherita Hack una stella infinita” interpretato da Laura Curino. 

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