venerdì 8 marzo 2024 h 21,00
Tangram Teatro Via Don Orione 5 – Torino
IO AMO HELEN
(dall’autobiografia di HELEN KELLER)
Ideazione, scrittura e regia Silvia Battaglio
Creazione liberamente ispirata a THE STORY OF MY LIFE (Helen Keller)
Interpretazione Patrizia Pozzi, Silvia Battaglio
Disegno luci Massimiliano Bressan
Spettacolo selezionato in prima internazionale
ODIN TEATRET (Dk) / Eugenio Barba
In collaborazione con
CRUT (Centro Regionale Universitario per il Teatro)
Produzione Tangram Teatro
In collaborazione con Biancateatro
Con il sostegno di
Regione Piemonte, MIC Ministero della Cultura
>io amo helen
Basandosi sull’autobiografia di Helen Keller, sordo-cieca dall’età di 19 mesi e ispirandosi anche al bellissimo racconto cinematografico di Arthur Penn del 1962 (The Miracle Worker - Anna dei Miracoli), lo spettacolo attraversa il delicato tema dell’autismo, come condizione che può ostacolare notevolmente il fluire naturale della comunicazione, portando la persona a vivere uno stato di emarginazione e di totale isolamento, come nel caso di Helen Keller.
Comunicare significa “mettere insieme”, stabilire una relazione con qualcosa o qualcuno, talvolta con difficoltà, dovendo superare dei limiti non sempre fisici, ma spesso mentali, culturali, educativi: in questo senso il racconto della giovane Helen Keller diventa metafora del grande racconto dell’essere umano e del suo bisogno di relazione. Grazie al meraviglioso incontro con Anne Sullivan - che sarà per molti anni la sua educatrice e la sua guida - Helen entrerà in dialogo con il mondo, con le altre persone, con i sentimenti e le emozioni, riuscendo a collocarle, a riconoscerle, e quindi a esprimerle. Dopo aver imparato a comunicare attraverso il linguaggio dei segni e l’alfabeto manuale, Helen imparerà a leggere in Braille e infine a parlare. Morirà nel 1968, all’età di 87 anni, lasciando un segno indelebile nella consapevolezza che è proprio nella comunicazione che l’uomo esiste e può esprimersi, costruendo così il senso della propria esistenza.
La ricerca teatrale sul piano formale e corporeo ha avuto, nella costruzione di questo lavoro, un ruolo fondamentale poiché - avvalendosi di una gestualità definita mediante la lingua dei segni italiana (LIS) - ha dato vita a una drammaturgia fisica integrata agli snodi narrativi dello spettacolo. Parallelamente alla costruzione dello spettacolo, è stato realizzato un laboratorio teatrale presso l’Università degli Studi di Torino in collaborazione con il CRUT (Centro Regionale Universitario per il Teatro) e rivolto agli studenti del DAMS, che ha rappresentato una preziosa opportunità di ricerca condivisa sul tema della comunicazione non verbale.