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22 novembre 2025    h 21.00
TANGRAM TEATRO

 

 

LORENZO BARTOLI

LA NOTTE

di e con Lorenzo Bartoli 
da “Canti Orfici” di Dino Campana
un progetto di Massimiliano Bressan e Lorenzo Bartoli
suoni di Massimiliano Bressan 
luci di Davide Rigodanza
scene di Davide Rigodanza e Manuela Savioli
collaborazione artistica di Davide Rigodanza, Manuela Savioli e Donato Canosa
produzione Bartoli/Bressan
produzione esecutiva A.M.A. Factory con il sostegno di Officine Caos/Officine per lo spettacolo db Sound
residenza creativa Officine Caos / Residenza Arte Transitiva
con il patrocinio del Centro Studi Campaniani di Marradi (FI)

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Tangram Teatro 

Via Don Orione 5 Torino
torino@tangramteatro.it

 

tel. 011.338.698
      331.7819054

 

 Posto unico € 10,00

 

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Prevendite su Vivaticket

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Modulo per  la prenotazione

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Portare la poesia a teatro è impresa tanto ardua quanto affascinante, sempre un’avventura non priva di rischi in grado di trasportare il pubblico in una dimensione altra dove lasciarsi cullare dall’ascolto: assistendo a La notte, spettacolo ideato ed interpretato da Lorenzo Bartoli con i preziosi suoni di Massimiliano Bressan, le luci di Davide Rigodanza e i contributi video di Manuela Savioli e Donato Canosa, è possibile vivere un’esperienza immersiva nelle liriche di Dino Campana, anima inquieta la cui esistenza si consuma tra il 1885 ed il 1932 con tanto di lunghi soggiorni in un ospedale psichiatrico.

Del poeta toscano originario di Marradi, il conterraneo Bartoli da tempo lavora ad un progetto immaginato intorno la sezione che apre i Canti Orfici, unico libro di Campana, peraltro andato perduto dal gruppo di intellettuali cui l’aveva affidato, che l’autore si trova costretto a riscrivere praticamente a memoria (…)   via crucis dell’anima e del corpo, dove il Campana di Bartoli incontra sulla sua strada donne depositarie di una saggezza primordiale, figure che il personale inconscio proietta in un gioco di rifrazioni in un tempo sospeso che le parole del poeta riempiono di significati e significanti.

Il resto lo fa la lingua dell’autore, sottile ma resistente filo cui aggrapparsi nel tentativo di esplorare le differenti modalità relazionali con la vita, assecondando un flusso ad elastico tra vita vissuta e vita immaginata: e se Lorenzo Bartoli è perfetto nel non cedere alla tentazione del declamare, limitandosi a sussurrare la preziosa partitura, cui a tratti regala un’inaspettata fisicità, suoni, luci e proiezioni risultano ideali contrappunti alle parole, al tempo stesso ammantando i sotterranei dello spazio torinese di una magica atmosfera. 

Sarà proprio solo immergendosi in maniera totalizzante in questa aurea magica che si potrà assaporare la forza delle parole sospese nel tempo: eloquio che rende La notte progetto da far vivere in futuro con tutto il suo carico di suggestioni capaci di far confluire in un’unica immagine i differenti potenziali sensoriali nel tentativo di sintetizzarli in una percezione prossima all’assoluto.
(dalla recensione di Roberto Canavesi su Sipario)

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