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TORINO 1968 - 1978

QUELLO CHE L’ACQUA NASCONDE


Uno spettacolo di Ivana Ferri
liberamente tratto dal romanzo di Alessandro Perissinotto

Adattamento e regìa Ivana Ferri
liberamente tratto dal romanzo di Alessandro Perissinotto
“Quello che l’acqua nasconde” edito da PIEMME

              Con                
Lorenzo Bartoli
Valentina Virando
Bruno Maria Ferraro
Lorenzo Paladini
Andrea Fazzari
e la voce di Michele Di Mauro

Disegno luci  Lucio Diana  |  Direzione tecnica Massimiliano Bressan
Montaggio video Gianni De Matteis  | Fonico Bruno Miguel Ferreira
Collaborazione tecnica  Andrea Borgnino  | Materiali tecnici DB Sound-Asti
Comunicazione e ufficio stampa Vittoria Eugenia Lombardi  | Organizzazione Mary Rinaldi
Foto di scena Massimo Ilardo  |  Registrazioni effettuate nello studio BRETON
Musiche di Joe Cocker, Janis Joplin, Bob Dylan, Bungaro, Album Leaf, Rino Gaetano

 

Produzione Tangram Teatro con il sostegno della Regione Piemonte
Si ringrazia per la collaborazione il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

TORINO 1968 – 1978   QUELLO CHE L’ACQUA NASCONDE


La storia

L’incontro tra Alessandro Perissinotto e Ivana Ferri avviene sul terreno della nostra storia recente. 
Edoardo Rubessi è un genetista di fama mondiale, probabile Premio Nobel. Un uomo sfuggente e complesso che ha molto da nascondere e troppo da dimenticare. Un passato rimosso che torna prepotentemente a galla, perché l'acqua non può celarlo per sempre. Un mondo scabroso e disturbante, perché gli anni '70 non hanno ancora finito di rivelare i loro errori, le contraddizioni. Quando, dopo trentacinque anni trascorsi negli Stati Uniti, Edoardo torna nella sua Torino per tutti è uno stimatissimo scienziato. Per tutti tranne che per un vecchio che riemerge misteriosamente dal passato, da quegli anni di piombo che Edoardo credeva di aver lasciato dietro la porta chiusa di una vita precedente. Ma basta una minuscola fenditura nel legno di quella porta perché il dolore e i misteri imprigionati per decenni escano in un soffio violento che investe Edoardo, e che fa vacillare la fiducia che sua moglie, Susan, ha sempre avuto in lui. Il vecchio ha lo sguardo di chi sa farsi ubbidire, lo sguardo di un Lagerkommandant, e Susan quel lager domestico, quell'orrore alle porte di casa dovrà esplorarlo mattone per mattone prima di scoprire chi è veramente suo marito.

 

Torino

Ad accogliere questa storia che è in realtà un avvincente thriller sono le “due” Torino. Quella di oggi e quella degli anni settanta. Torino crocevia di un periodo storico che ha trasformato profondamente la nostra società.  
C’era una bar, si chiamava “l’Angelo Azzurro e c’era una villa, si chiamava “Villa Azzurra”.
Non è solo un rimando di colori, sono le due storie parallele che in modi diversi hanno segnato profondamente questa città e le coscienze di una generazione intera. Villa Azzurra era il manicomio dei bambini. Diretto, come il manicomio di Collegno, dal dott. Coda, stimato primario dell’OP di Collegno, considerato dal mondo accademico, soprannominato dai pazienti “l’elettricista” per l’uso sadico degli Elettroshock  e poi condannato per le disumane e gratuite torture sui pazienti.
Azzurro era poi anche il bar al fondo di Via Po dove perse la vita Roberto Crescenzio nel rogo provocato dalle molotov di una manifestazione. Passava di lì per caso, come per caso erano finiti in manicomio molti bambini.

 

Le ricorrenze

Sono passati 50 anni dal ’68 e 40 dalla legge Basaglia. Il ’68 fu un enorme laboratorio (mondiale) sociale e politico in cui confluirono aspetti generazionali, esistenziali, culturali. Per alcuni il punto di approdo di una serie di elaborazioni teoriche, per altri un punto di partenza verso un modello sociale diverso. E mentre sta montando la grande onda che travolgerà le Università, il mondo del lavoro, i costumi in genere, qui a Torino accade qualcosa che solo apparentemente è marginale rispetto alla Grande Storia. A dicembre del 1968 gli studenti di Architettura prendono posizione contro la Psichiatria ufficiale del tempo e denunciano con una mostra fotografica violenze e abusi nel Manicomio di Collegno. Il fatto ha rilevanza nazionale e vede tra gli altri la partecipazione di Pier Paolo Pasolini e Franco Basaglia. L’irruzione degli studenti dentro il lager di Collegno, la messa in moto di una discussione pubblica sui metodi violenti e coercitivi della psichiatria creerà le condizioni per il superamento e lo smantellamento dei “manicomi”. 

 

Lo spettacolo
E’ la trasposizione teatrale a cura di Ivana Ferri del romanzo di Alessandro Perissinotto. Ma è anche di più. E’ lo spaccato emotivo di un’intera Città che ha vissuto trasformazioni profonde ed è stata attraversata dalle grandi contraddizioni di quegli anni.
Tangram Teatro ha presentato recentemente al Polo del ‘900, che si occupa di conservare la memoria storia del secolo scorso, una serie di video interviste originali realizzate con Gian Carlo Caselli che istruì il processo ai capi storici delle Brigate Rosse, a Diego Novelli sindaco di Torino dal 1975 al 1985, allo storico Gianni Oliva e all’autore del romanzo Perissinotto.

Lorenzo Bartoli, Valentina Virando, Bruno Maria Ferraro, Andrea Fazzari, Lorenzo Paladini e, in voce, Michele Di Mauro incarnano una storia avvincente dal finale imprevedibile dalla quale riemergono continuamente soprese e memorie. Dalla quale emerge un filo rosso  che lega storie e periodi. Dalla quale cercare di conoscere e capire la nostra storia recente per conoscere e capire il nostro incerto presente.

 

Ivana Ferri e Alessandro Perissinotto

E’ un incontro che prima o poi doveva accadere. In ambiti diversi entrambi si sono occupati in questi anni di leggere il nostro tempo e la nostra società dandone una forma letterarie o teatrale. Nelle opere degli ultimi anni di Ivana Ferri (regista) e di Alessandro Perissinotto (scrittore) non c’è un giudizio precostituito ma la voglia e l’esigenza di leggere i passaggi di tempo intorno a noi. In TORINO 1968 1978 QUELLO CHE L’ACQUA NASCONDE la capacità di Ivana Ferri di raccontare teatralmente storie difficili in modo delicato e poetico si fonde con la capacità di Perissinotto di costruire trame avvincenti che incollano il lettore alla pagina e in questo caso lo spettatore alla poltrona.

                      

Ringraziamenti

Questo spettacolo, oltre che dalla volontà degli autori, nasce dall’interesse e dal sostegno della Regione Piemonte e del Teatro Stabile di Torino che hanno accolto e dato vita alla possibilità di far si che le ricorrenze non siano solo una data segnata sul calendario.
Il 13 maggio diventerà forse (è giacente un disegno di legge in Parlamento) la giornata della dignità dell’uomo. Il 13 maggio 1978 il Parlamento approvò in via definitiva la cosiddetta legge Basaglia. Un atto di civiltà  a cui si arrivò con molta fatica e polemiche. Una straordinaria conquista che si intrecciava con i giorni più bui degli anni di piombo

 

Questo spettacolo vuole essere un omaggio alle vittime degli anni di piombo e a quegli adulti e a quei bambini che hanno subito le torture del lager qui, a pochi  metri dalle nostre case, qui in un tempo che era già il nostro tempo.

1968 -1978...SU QUESTI ANNI

Le interviste inedite allo storico Gianni Oliva, al magistrato Giancarlo Caselli, all' ex-sindaco di Torino Diego Novelli e allo scrittore Alessandro Perissinotto sono parte del materiale di approfondimento dello spettacolo "Torino 1968 - 1978. Quello che l'acqua nasconde" e sono consultabili QUI

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